E’ di questi giorni la notizia che, grazie a un supercomputer quantistico, IBM sia riuscita a riprodurre l’inversione della direzione temporale: un elettrone dapprima riconoscibile, è stato “lanciato” e reso irriconoscibile, e grazie all’inversione della direzione temporale, reso di nuovo “riconoscibile”. L’articolo presenta una imprecisione, però, perché l’inversione non può riguardare la direzione, ma il verso. Ma gliela perdono, all’autore Riccardo Bruno…

Ebbene, studio il tempo da sempre. Ne sono affascinato e contemporaneamente atterrito da sempre, perché la sua misura mi è tanto necessaria quanto complessa: ricordo ancora quel giorno in cui mia madre, in un elevatissimo slancio di malriposta fiducia, mi incaricò di andare a comprare il latte per mio fratello, che aveva fame, ed io, convinto che fossero passati solo 5 minuti, rimasi a vagare per le strade del quartiere per quasi 1 ora e mezza…

Io e il tempo abbiamo sempre avuto un rapporto particolarissimo.

Innanzitutto, invecchio molto più lentamente di tutti i miei coetanei (pace all’anima loro…) e se non fosse per quel ciuffo di capelli bianchi dovuti al trauma cranico del 2011, dimostrerei davvero molti anni in meno dei miei 19. […]

Il tempo, poi, non ha effetti sulla mia memoria a lungo termine: ricordo con dovizia di particolari praticamente tutti i giorni di tutta la mia vita dall’età di sei mesi (dicono che io sia la memoria storica di me stesso).

Quindi, il tempo rappresenta una sfida ed una delizia, per me, tanto che vi ho dedicato buona parte dei miei pensieri, fino a giungere ad una mia personalissima teoria.

Il tempo, secondo me, è direzionale ma non ha avuto né un inizio né una fine. Il tempo è sempre esistito. L’assunto che possiamo fare perché le teorie fisiche attuali possano continuare a valere riguarda, semplicemente, l’istante in cui, per una volta ancora, abbiamo iniziato a misurare il tempo (l’istante 0, il Big Bang). Da allora, sono passati 13,82 miliardi di anni.

E dico per una volta ancora, perché, prima del nostro Big Bang, ce ne deve essere stato un altro, con un altro tempo.

Quando avverrà il Big Crunch, ovvero quando l’Universo collasserà su sé stesso in un solo punto – una singolarità spazio temporale – il tempo, per un istante, si fermerà, per poi riprendere a scorrere con stessa direzione ma verso opposto. Non significherà che torneremo indietro nel tempo, semplicemente significherà che lo spin elettronico sarà invertito, e, di conseguenza, sarà invertito il senso del tempo.

Il tempo possiede UNA direzione: al più cambia verso. L’infinita lunghezza della retta di direzione determina l’infinita quantità del tempo.

E questo, io, lo dissi ben prima di quell’articolo. E senza formule matematiche.

Il fatto che il tempo si muova sempre sulla stessa direzione confermerebbe le leggi della termodinamica, e spiegherebbe la conservazione dell’energia universale. Ed ancora, avvalorerebbe il concetto di zero assoluto.

Ecco. Il T0, tempo zero, potrebbe essere ricreato non solo come singolarità spazio-temporale, ma anche come punto di zero assoluto. Il problema nel raggiungimento dello zero assoluto riguarda l’enorme quantità di energia che si sprigionerebbe dal blocco del moto elettronico: mi chiedo dove finirebbe questa energia, e se gli elettroni ne avrebbero a sufficienza per riprendere a muoversi.

Non ho abbastanza tempo stasera, e non posso invertirlo anche se mi piacerebbe, per averne dell’altro, ma un giorno riuscirò a mettere ordine ai miei studi sul tempo. Intanto, abbiate pazienza. Ciao.