Quanto e cosa dire: uno dei dilemmi più grandi delle persone autistiche.

Alle persone autistiche spesso capita di non trovare la via di mezzo: o dicono troppa verità, o ne dicono troppo poca. E a volte, quando si trovano in mezzo ad una situazione difficoltosa, non sanno come muoversi, e sbagliano clamorosamente.

“Cosa devo dire? Quanto devo dire? Quando lo devo dire?” : sono queste sono le domande che una persona autistica può porsi allo sfinimento. Questa indecisione, questa scarsa capacità di valutare la via di mezzo porta molte persone autistiche ad apparire in modo diverso da come sono. Gli errori sociali sono costosissimi, e spesso portano le persone autistiche ad isolarsi.

Una delle costanti che ho osservato nelle persone autistiche è la necessità di arrivare al punto della questione: non c’è il sospeso, per le persone autistiche, perché questo costa troppo in termini di energia cognitiva. Il problema è che, spesso, questa impazienza di “chiudere il cerchio” porta le persone autistiche a sbagliare clamorosamente i tempi.

Ma non è un indice di instabilità. E’ ben il contrario.

Le persone autistiche possono essere allo stesso tempo ottime custodi di segreti e pessime custodi di segreti. Ottime, se il segreto non danneggia nessuno, ma pessime se il segreto riguarda qualcuno che amano.

Se volete affidare un segreto ad una persona autistica, quindi, tenete in considerazione che, probabilmente, finirà con lo struggersi nel tentativo di custodire informazioni che possano ledere un’altra persona che ama, e prima o poi non ce la farà più, svuoterà il sacco con quella persona nel nome della correttezza intellettuale e passerà per essere una persona inaffidabile ed invadente, quando invece, il suo tentativo, seppur estremamente maldestro, era quello di tutelare chi le sta davvero a cuore.